martedì 28 settembre 2010

labcity due anni dopo


Sono passati due anni da quando – dopo mesi dedicati alla progettazione della struttura, alle prove di costruzione delle prime pagine e alla stesura della presentazione del lavoro – questo sito è stato registrato con la denominazione di www.labcity.it.
Il nome doveva suggerire simultaneamente l’idea di uno spazio-laboratorio in cui sperimentare delle ipotesi e quella di uno spazio-labirinto, topos spesso utilizzato nelle trattazioni sugli ipertesti. Alludeva anche a un altro nome: quello del sito www.abcity.it, – allestito dalla Rizzoli per il lancio sul Web di City e oggi non più attivo – che, a sua volta, richiamava le iniziali di Baricco ma anche l’idea di un abc, sorta di enciclopedia sul libro.
Il colore blu, scelto per lo sfondo delle pagine, insieme alle immagini delle bussole sulla homepage, doveva richiamare la copertina della prima edizione di City e la grafica di www.abcity.it, con l’intento di collocare la costruzione del sito lungo la sequenza, “originata e diretta altrove”, della quale partecipavano già City  e www.abcity.it.
Il progetto, elaborato a partire dal modello di ipertesto letterario illustrato dalle tavole di Claude Cazalé Berard e rivisitato da Alberto Cadioli ne Il critico navigante, prevedeva una rete di materiali originali, di testratti da testi oggetto di rimando, di dati e di fonti, organizzati comunque intorno a City in quanto libro e in quanto testo.
City doveva rimanere al centro di un sito-laboratorio, come oggetto di sperimentazione delle logiche del web applicate allo studio dei testi letterari. Intorno a City si doveva intrecciare un labirinto di sentieri che, partendo o arrivando al libro o al testo, avrebbero consentito la costruzione di sequenze di senso modulabili secondo una pluralità di snodi possibili. City e i suoi dintorni dovevano costruire una sorta di enciclopedia aperta e potenzialmente interattiva che collegasse in rete il centro e le periferie.

Da settembre 2008 a maggio 2009 è stata costruita la struttura portante del sito con le tre partizioni e le sezioni principali. Oggi le pagine sono più di 160, tra quali alcune sono ancora in corso di costruzione e ve ne sono altre in progetto. La maggior parte delle pagine è visionabile da chiunque acceda al sito, mentre sono visionabili da utenti registrati alcune pagine ancora in bozza.
A maggio del 2009, a dieci anni esatti dall’uscita di City in libreria, il sito è stato segnalato ai motori di ricerca e da allora ha cominciato lentamente a risalire negli indici fino a ritrovarsi oggi in prima pagina tra i risultati delle ricerche effettuate con la chiave “city baricco” su Google, Virgilio, Yahoo! e AltaVista e tra la seconda e la quarta pagina per le ricerche effettuate con la chiave  più generica di “baricco”.
Il contatore ShinyStat rileva più di 500 visite al mese con una maggiore densità nei giorni feriali.
Le pagine più visitate sono quelle di orientamento e illustrazione dei contenuti: la mappa e la presentazione del lavoro e le pagine di introduzione della partizione Testo e paratesto e della partizione Ipertesto.
Gli accessi al sito, eccettuati quelli diretti (la cui rilevazione è poco utile in quanto include per la maggior parte, gli accessi relativi al lavoro di costruzione delle pagine), provengono in misura pressoché equivalente da siti e da motori di ricerca.
Gli accessi da siti sono attribuibili  in netta maggioranza ai “collegamenti esterni”, inseriti sulle pagine di Wikipedia dedicate a Baricco e alle sue opere, e sulle pagine di Wikipedia che si occupano di ipertestualità. Più rari sono gli accessi provenienti dalla pagina Facebook creata come vetrina del sito e sporadici sono gli accessi dai blog dedicati a notizie su Baricco, come Oceanomare.com | Blog e Raccontami Questa Storia | Blog.  
Gli accessi al sito dalle pagine Wikipedia dedicate a Baricco approdano alla homepage del sito e, se in alcuni casi i visitatori proseguono con la consultazione della mappa e delle pagine di presentazione, raramente arrivano alle pagine più interne.
Gli accessi dalle pagine Wikipedia dedicate all’ipertestualità approdano all’indice di una ricerca svolta qualche anno addietro sui temi del dibattito degli anni Novanta sull'ipertestualità in campo letterario. Si tratta, in questo caso, di visitatori che di solito proseguono nella consultazione visionando anche le pagine che accolgono i capitoli della ricerca. Oltre che dai link su Wikipedia, il lavoro sull’ipertestualità nel dibattito tra gli studiosi di ipertesti e letteratura, è segnalato in una nota e nella bibliografia del testo di Gino Roncaglia La quarta rivoluzione. Sei lezioni sul futuro del libro  che rimandano a questo sito per una rassegna utile sull’ipertestualità.
Gli accessi da motori di ricerca provengono quasi esclusivamente da Google e, se partono da chiavi di ricerca su City di tipo generico, approdano alla home del sito mentre, se partono da chiavi di ricerca più specifiche, approdano direttamente alle pagine interne del sito.
La più utilizzata tra le chiavi di ricerca generiche è “city baricco”, seguita da chiavi simili che contengono in differenti combinazioni i termini “city”, “baricco” o “alessandro baricco”, “libro” o “romanzo” o “testo”.
L’utilizzo delle chiavi più specifiche rivela il prevalente orientamento a ricercare singoli brani di testo. Sono spesso scelte direttamente come chiave di ricerca delle frasi esatte, estratte dal testo di City (ma anche da altre opere di Baricco delle quali il sito accoglie alcuni brani), o sono affiancati al titolo di un’opera e/o al nome di Baricco alcuni peculiari termini identificativi di un brano. Anche i nomi dei personaggi di City costituisco chiavi di ricerca frequentemente utilizzate per approdare a brani del testo.
Alcune chiavi, che contengono termini come “riassunto” o “spiegazione, affiancati a “city”, lasciano presumere un’ulteriore tipologia di consultazione del sito orientata a ricerche di impronta scolastica.
In ogni caso i passaggi degli utenti sono prevalentemente veloci e mirati alla ricerca di frammenti di testo da ricollocare, presumibilmente, come citazioni entro proprie sequenze personali in blog o pagine di social-network. Difficilmente si rileva una fruizione mirata ad approfondire la lettura di City con la consultazione dei materiali di supporto, interviste articoli, trascrizioni di interventi di Baricco.
Vero è che le modalità di consultazione del sito sono correlate allo stato dei lavori e alla strutturazione dei contenuti che, in atto, riguardano soprattutto testi periferici, relativi a un livello extratestuale di City, laddove i testi che affronteranno il livello testuale e il contesto culturale, vale a dire il centro e gli immediati dintorni di City, sono per la gran parte da costruire o in costruzione su pagine riservate agli utenti registrati. Altrettanto vero tuttavia è che, anche altrove, in luoghi del Web come blog o social-network, attraverso i quali lettori e fan transitano, difficilmente si rilevano contenuti di approfondimento sulle opere e sulla poetica di Baricco, mentre dilagano le citazioni decontestualizzate di frasi o brani – attraverso le quali esprimere e comunicare emozioni personali – e proliferano i commenti emozionali, da estimatori o detrattori, e i gruppi e le pagine che accolgono le manifestazioni di appartenenza a una categoria o all’altra.
In quest’ottica si potrebbe inquadrare il fallimento dell’approccio interattivo che questo sito si proponeva di realizzare invitando chi volesse contribuire alla costruzione a inviare materiali e commenti su City o sul sito stesso.
Tra gli strumenti di dialogo, è scarsamente utilizzato l’indirizzo mail admin@labcity.it, così come la pagina Facebook, mentre la mailing-list del sito Oceanomare.com continua la su attività senza che vi giunga alcun contributo dall’esistenza di questo sito.   
Ancora vuote sono le pagine Controcampo e Graffiti, destinate ad accogliere punti di vista altri e commenti sul sito o su City.
Gli unici contributi inoltrati dai lettori, e accolti all’interno delle pagine del sito, sono il testo di Davide Gaeta di presentazione del suo film d’animazione Halò Jack, e il brano 'I sciure 'ro prof'ssore, traduzione in salernitano della lezione del prof. Kilroy sulle Ninfeee di Monet a cui si è dedicata Rob per fare un regalo a questo sito e alla mailig-list del sito Oceanomare.com.

Inizia adesso il terzo anno di vita del sito. Tanto lavoro ancora da fare mentre “soffia il vento sotto un sole giaguaro, e la strada di Closingtown fuma polvere”.
Settembre 2010