lunedì 27 luglio 2009

L’ossimoro dell’onestà intellettuale allo specchio di Google

Il regno dei ragni rema contro: Google ha sbattuto il sito in fondo al suo indice, all’improvviso, e senza apparente motivo dopo averlo innalzato, gradatamente, e mano a mano che il sito cresceva e gli accessi aumentavano e i link da altri siti si ramificavano, fino al Gotha della seconda pagina.
Gli accessi al sito ci sono, il lavoro continua a piacermi. Dovrebbe bastarmi.
Fare questo sito è un piacere che la vita e l’età mi lasciano assaporare.
Posso solo ringraziare la vita e l’età e lo faccio: immensamente grata.
E allora? Cos’è questa smania di controllare spesso la posizione del sito su Google e cosa è la frustrazione che provo vedendola scivolare sempre più in fondo?
E cosa era la compiaciuta fierezza che provavo quando, appena un mese fa, assistevo alla scalata del sito lungo le stesse pagine? Vedevo il sito lasciarsi ogni giorno alle spalle i compagni di pagina su Google. Ed era bello.
"Il resto è poesia inutile. Phil Wittacher sorride. - Non è un duello, la vita -, dice. Melissa Dolphin spalanca gli occhi. - Certo che lo è, idiota. Musica."

Fare il sito è una cosa bella. É gratis. Non devi farci soldi né un esame.
É una pietanza che offri su un piatto per chi abbia voglia di assaggiarne e il piacere sta nella ricerca e nella scelta degli ingredienti e nel combinarli insieme per farli cuocere a fuoco dolce.
Poi porti in tavola e offri a chi abbia voglia di assaggiare.
Gli accessi al sito ci sono, il lavoro continua a piacermi.
Dovrebbe bastarmi.
E allora?
Cos’è questa smania di controllare spesso la posizione del sito su Google?
E cosa è la frustrazione che provo
vedendola scivolare sempre più in fondo?
E cosa era la compiaciuta fierezza che provavo quando,
appena un mese fa,
assistevo alla scalata del sito lungo le stesse pagine?
Vedevo il sito lasciarsi ogni giorno alle spalle dei compagni di pagina su Google.
Ed era bello.
"vogliono solo essere vivi, anche i migliori, quelli che costruiscono giustizia, progresso, libertà, futuro, anche per loro è tutta una faccenda di sopravvivenza, vagli più vicino che puoi, se non ci credi, guarda come si muovono, chi hanno intorno, guardali e prova a immaginare cosa sarebbe di loro se per caso un giorno si svegliassero e cambiassero idea, semplicemente, cosa rimarrebbe di loro, prova a estorcergli una risposta una che non sia una istintiva autolegittimazione, vedi se riesci anche una sola volta a sentirli pronunciare la loro idea con lo stupore e l’esitazione di uno che la scopre in quel momento e non con la sicurezza di uno che ti sta mostrando orgoglioso la devastante efficacia dell’arma che impugna, non farti fregare dall’apparente mitezza del tono, dalle parole che scelgono, astutamente miti, stanno lottando, Gould, lottano con i denti per la sopravvivenza, per il cibo, la femmina, la tana, sono animali, e sono i migliori, capisci?, cosa puoi aspettarti di diverso dagli altri, dai piccoli mercenari dell’intelligenza, dalle comparse della grande lotta collettiva, dai piccoli guerrieri vili che sgraffignano detriti di vita ai margini del grande campo di battaglia, commoventi spazzini di salvezze irrisorie"

Se il prof. Kilroy potesse assistere allo spettacolo del mio smarrimento, vomiterebbe commosso.
MT

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